Il nuovo store di Eataly a Trieste

Ha aperto ufficialmente al pubblico dal 17 gennaio 2017 il nuovo store di Eataly all'interno dell'ex Magazzino del Vino, un edificio di epoca ottocentesca che si affaccia sullo splendido water-front di Trieste. L'investimento totale per l'acquisto e i lavori di ristrutturazione è stato di 25 milioni di euro, finanziati dalla Fondazione CRTrieste.

Questo intervento ha visto impegnato lo studio fiorentino Archea Associati: i lavori hanno rappresentato l'occasione per confrontarsi con il tema dell'intervento contemporaneo sul patrimonio edilizio storico, attraverso un progetto di riqualificazione e trasformazione incentrato sulla tutela dell'esistente e sul rispetto del contesto urbano in cui l'edificio è inserito.

 

 ESTERNO

Il progetto

L'edificio doveva essere inizialmente dedicato a eventi congressuali ma, su invito dell'Amministrazione comunale, il progetto originario è stato rivisto e la funzione dirottata sull'attività commerciale. L'intervento proposto da Archea non va a modificare il volume originario dell'immobile, ma va ad inserire un nuovo corpo architettonico, interamente vetrato, collegato al perimetro esistente attraverso percorsi sospesi sull'acqua. Il nuovo elemento, completamente traslucido, è organizzato dimensionalmente sulla metrica del partito murario dalla facciata originaria.

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Lo stacco fisico tra il nuovo corpo di fabbrica e il paramento storico ha permesso di realizzare uno spazio posto tra interno ed esterno di grande suggestione, anche grazie all'acqua che scorre nelle grandi vasche. Il nuovo volume si sviluppa su quattro livelli: il piano più basso, completamente interrato, è adibito a parcheggio; quello successivo, ad una quota inferiore rispetto al livello della città è illuminato dalla luce naturale che invade l'intercapedine tra l'involucro originario e quello nuovo, così come i piani che lo seguono, ospita le attività di Eataly.

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L'atrio dell'edificio, simile a un foyer teatrale, è caratterizzato da una doppia scala monumentale in acciaio corten che collega i tre piani commerciali. Alla base delle rampe sono state collocate due vasche d'acqua dalla natura fortemente scenografica con un rivestimento interno che richiama, per forma e materiale, quello dei recipienti dove, anticamente, veniva conservato il vino.

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All'esterno è stata lasciata immutata l'immagine ottocentesca del magazzino di vini, quella disegnata da secoli di storia e tradizione. Soltanto ai bordi si intravede il cubo interno di vetro, leggero e trasparente, che osserva l'acqua e suggerisce la presenza di una nuova vita all'interno dell'edificio. Verso il mare è stata aperta una grande finestra, che incornicia in una splendida vista il porto di Trieste.

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Il "buco nell'acqua"

Il sogno di ogni architetto è quello di sfidare l'impossibile e, tra questi sogni, c'è quello di costruire un buco nell'acqua”, afferma l'architetto Marco Casamonti. "Lo studio si è confrontato con un vecchio magazzino di vini, un manufatto di pregio architettonico modesto, ma dalla memoria storica di notevole valore. Al suo interno abbiamo realizzato un altro edificio di vetro, operazione semplice da un punto di vista dell'immaginazione compositiva, ma molto complessa dal punto di vista architettonico e costruttivo”. Il progetto ha richiesto dunque la realizzazione di un grande scavo nel mare, il buco nell'acqua, appunto, per conquistare nel mare stesso un nuovo spazio da costruire. Possiamo dire che sono stati capaci di realizzare questo desiderio, creando un nuovo edificio che, di fatto, è quasi dentro il mare.

 Info: www.archea.it | foto: Pietro Savorelli