Zaha Hadid nata a Bagdad il 31 Ottobre 1950, proveniente da una famiglia di elevato livello socioculturale, viene educata allo studio inteso come opportunità di realizzazione personale e di sviluppo sociale.
Frequenta la facoltà di Matematica a Beirut, in Libano, per poi trasferirsi a Londra nel 1972 dove nel 1977 consegue la laurea in Architettura. Si trasferisce in un periodo storico di grande effervescenza culturale. Dalla musica alla moda, dalla lotta politica alla liberazione sessuale, Londra è la capitale indiscussa di ogni novità e stimolo creativo. Nonostante ciò per lei il cammino per affermarsi è alquanto difficile, in quanto Londra non è comunque indenne alla tradizionale misoginia presente nel mondo dell'architettura. Muore a Miami il 31 Marzo 2016 per un attacco cardiaco.
Osservando i suoi progetti si può percepire come la sua formazione abbia coniugato l'estrema libertà espressiva con il rigore formale di una mente matematica. Il suo è un "caos controllato": in apparenza c'è l'assenza di ordine, che in realtà rivela una pluralità di ordini che si intersecano. Non ci sono gerarchie di forme o strutture, ma una molteplicità di parti che si giustappongono ed interagiscono. Con la concezione dello spazio come un sistema dinamico Hadid crea forme del tutto inedite, frutto di audaci intuizioni rette da una scrupolosa disciplina nell'impiego di tecniche e materiali.
Appena terminati gli studi in Architettura entra nell'Office for Metropolitan Architecture, studio di Rem Koolhas ed Elia Zenghelis, per poi fondare un suo studio con sede a Londra nel 1980.
Non si specializza mai in un particolare settore dell'architettura, progetta a 360°, dall'impianto sportivo al padiglione museale, dalla residenza privata alle grandi infrastrutture.
"BISOGNA ESSERE CAPACI DI CAPIRE GLI ALTRI, ALTRIMENTI E' MEGLIO NON FARE L'ARCHITETTO. NON SI PROGETTA PER FANTOCCI, BISOGNA CONOSCERE L'ANIMO DELLE PERSONE" Queste parole spiegano il senso e probabilmente il successo di opere al limite dell'eccentricità ma sempre perfettamente funzionali e fruibili, destinate a stupire ed emozionare.
Durante il 1983 vince il Concorso Internazionale per la costruzione di un complesso abitativo e ricreativo, l'Hong Kong Peak nell'omonima metropoli cinese. Con questo progetto viene frammentata di classico complesso abitativo scomponendolo in elementi distinti, dei layers, ognuno orientato su uno spazio collinare in modo diverso e che si inserisce in modo aggressivo nella natura senza però offenderla. Secondo Hadid infatti un'opera architettonica deve contribuire a fare il paesaggio, rendendosi parte integrante di esso e non a mimetizzarsi nell'ambiente. L'Hong Kong Peak non venne mai realizzato.
Tra il 1991 e il 1993 progetta e realizza forse il suo capolavoro, la stazione antincendio della fabbrica Vitra, a Weil am Rhein, in Germania. Viene così inaugurata la stazione dei vigili del fuoco Vitra, edificio che stupisce, pensato come una struttura dissonante con la staticità dei corpi di fabbrica già esistenti. Un cuneo costituito da una serie di muri che si incastrano, si sovrappongono, si inclinano e si allargano generando spigoli vivi. Sembra voler inseguire il movimento frenetico dell'attività cui è destinato, il via vai convulso dei vigili del fuoco, le sirene, le luci lampeggianti.
Nel Dicembre 1999 vince il concorso internazionale per la realizzazione di una nuova rampa da salto per lo sci sul Monte Bergisel, Innsbruck. Non è solo un impianto sportivo ma una vera e propria opera d'arte. Una sorta di periscopio che emerge dallo spazio naturale e permette di osservare dall'alto il territorio, è una struttura imponente ma flessibile. La nuova struttura del trampolino da salto è la combinazione di una torre bianca in cemento armato ed un ponte in acciaio. Zaha Hadid ha combinato in un'unica forma le attrezzature per la pratica sportiva e gli spazi di intrattenimento per il pubblico.
Tra il 2002 e il 2005 progetta e viene realizzata la Sede Centrale BMW a Lipsia. L'architetto ha voluto rovesciare il concetto di architettura industriale tradizionale caratterizzata da spazi ben distinti e separati, ognuno destinato alla propria attività. Senza perdere di vista il concetto di funzionalità, con questo progetto ha voluto sottolineare la necessaria interazione tra i vari settori e la pari dignità di tutte le categorie impiegate nell'azienda. E' un edificio caratterizzato dalla grande leggerezza e trasparenza, con l'acciaio e il vetro che sottolineano il vuoto tra i diversi spazi e lo amplificano.
Nel 2004 riceve il Pritzker Architecture Prize, che corrisponde ad un premio Nobel per l'architettura. Nel 2010 e 2011 vince il premio Stirling per il MAXXI a Roma, nuovo centro per le arti contemporanee, e per l'Evelyn Grace Accademy, una scuola a forma di Z a Brixton, Londra.
Ha anche intrapreso un lavoro di alto profilo d'interni, tra cui la Zona Mente e la Zona Piedi al Millennium Dome di Londra, così come le installazioni di mobili fluidi nei dintorni georgiani del club privato Home House a Marylebone, e la macchina a idrogeno Z.CAR, un'automobile a tre ruote.
Fra le sue attività ci sono anche molti progetti inerenti al mondo del disegno industriale e non solo a quello architettonico: nel 2007 ha progettato il divano Moon System per B&B Italia, uno dei principali produttori di mobili in Italia; nel 2008a designer irachena ha disegnato una collezione di scarpe per Lacoste. e nello stesso anno ha realizzato, per l'azienda italiana Serralunga, Flow un particolare vaso in polietilene: una vera e propria scultura a tutto tondo che mostra un profilo diverso da ogni angolazione lo si guardi. Il fascino del vaso è dato non solo dalla particolare forma quasi organica ,che si contrappone alla pulizia della superficie laccata, ma anche dalle generose dimensioni. Per questo è stato realizzato in due grandezze, la più grande è di 2 metri di altezza, la più piccola di 1,20 m. Nel 2010 su commissione dell'amico Karl Lagerfeld progetta il Mobile Art Pavilion per Chanel.